10.01.2006

Giovani «alieni» al Sud

da La Gazzetta del Mezzogiorno del 1 ottobre 2006
di Rita Schena

Marino Spilotros e Francesco Mongiello entrambi pugliesi, il primo di Bari, il secondo di Bitonto, formatisi professionalmente lontano dal Sud, esprimono le loro difficoltà a confrontarsi con il mercato del lavoro locale
Il rientro nella loro regione d'origine, la Puglia, li fa sentire come «alieni»: Marino Spilotros e Francesco Mongiello entrambi giovani pugliesi, il primo di Bari, il secondo di Bitonto, formatisi professionalmente lontano dal Sud, esprimono le loro difficoltà a confrontarsi con il mercato del lavoro locale, mentre senza le stesse difficoltà si muovono tra Roma e Milano o addirittura Bruxelles. Tutti e due hanno deciso di utilizzare il web per riuscire a ricucire il legame con la propria terra.
Francesco Mongiello, 38 anni, consulente e formatore in ambito turistico, ha appena avviato un sito specifico sulla formazione turistica www.formazioneturismo.com «il mio modo di essere vicino alla Puglia da Roma dove ormai mi sono stabilizzato per il mio lavoro»; Marino Spilotros, 35 anni, consulente per bandi comunitari, dopo quasi tre anni a Bruxelles è rientrato a Bari. Ha realizzato e gestisce con altri due giovani www.euro-jobbing.com un sito che rilancia le opportunità di lavoro messe a disposizione da enti, aziende ed istituzioni europee, ricerche di lavoro ed offerte di stage di alta specializzazione, tanto che capita che vengano inserite in lingue madre, inglese prevalentemente, ma anache francese o addirittura in svedese a seconda dell'impresa o ente proponente l'offerta d'impiego.

«Una volta che vai via da casa per completare gli studi o per cercare lavoro, rientrare è difficile – sottolinea Francesco Mongiello – mi sono diplomato all'Istituto alberghiero 'Perotti' di Bari, ho iniziato a lavorare in alberghi di Bari e Corato, ma poi ho chiesto a me stesso di più. E allora ho osato con corsi di ulteriore specializzazzione: una Businness school a Roma, un master in marketing a Torino. Il lavoro ormai mi chiamava fuori dalla Puglia e quando ho provato a rientrare il mio curriculum troppo specializzato era come se spaventasse; ti vengono a mancare i contatti di riferimento per rientrare nel giro, eppure sento che potrei essere utile alla mia regione».
«Dopo tanto tempo in Belgio quello che ti manca da morire è il sole – spiega Marino Spilotros sorridendo – e non è la solita lamentela dell'emigrante, è una necessità fisiologica: settimane intere di pioggia continua e il cervello si blocca dalla tristezza. Io sono partito per Bruxelles con una laurea in Scienze statistiche ed economiche, dopo aver vinto un concorso come stagista presso le commissioni del Parlamento europeo. Dopo alcuni anni vedi il tempo che passa e con i 33-34 anni arriva la stagione delle scelte: o torni a casa con quello che hai imparato e cerchi di mettere a disposizione del tuo territorio la tua esperienza, o fai il salto e resti fuori. Io ho deciso di tornare, ma non è semplice, arrivano giornate che ti senti come in mezzo al guado, incontri manager o responsabili aziendali che valutano il tuo curriculum e ti scartano perchè sei troppo qualificato, per non parlare degli enti pubblici e dei vari funzionari».
Per entrambi Internet permette di annullare le distanze: per Francesco è una finestra per cercare di avvicinarsi alla Puglia, per Marino un servizio a disposizione dei tanti giovani del Sud che sognano di mettersi in gioco all'estero.
«Il turismo è un settore strategico per la Puglia – sottolinea Francesco – ma mi rendo conto che manca ancora completamente il concetto di accoglienza, di servizio e si può notare proprio dall'offerta formativa, o troppo specializzata o troppo generica, mentre serve una classe manageriale che sappia lavorare insieme, ottimizzare le risorse e sfruttare meglio il nostro patrimonio territoriale, artistico e culturale».
«Tanti giovani pugliesi si muovono all'interno di offerte di lavoro locali poco gratificanti per titoli di studio che invece meriterebbero di più – evidenzia Marino – lo si fa per paura di mettersi in gioco, delle difficoltà che l'estero e la lingua straniera può presentare, ma le soddisfazioni per chi è bravo sono straordinarie. Appena arrivato a Bruxelles nonostante il mio inglese più che discreto ho passato un mese terribile, mi sentivo un pesce fuor d'acqua, poi passa, basta avere tenacia. Le opportunità di Bruxelles sono uniche, è la capitale d'Europa, multietnica, multiculturale. Vai in un pub una sera e ne esci chiaccherando con un rappresentante europeo ed una consulenza ottenuta. Certo se non piovesse tanto...».

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