10.13.2005

Studenti in piazza: in 20mila per diro no alla riforma Moratti


«Cancellare la riforma Moratti», «Un'altra scuola è possibile», «Sapere è difendersi»: tanti striscioni, colori e cori alla manifestazione contro la riforma Moratti e in difesa della scuola pubblica che si è svolta a Roma e in una cinquantina di città dal Nord al Sud italia (da Firenze a Foggia, da Messina a Torino, da Trieste a Barletta). Promotori della mobilitazione Unione degli Studenti, Studenti di sinistra e Rete sempre ribelli che sollecitano, tra l'altro, l'innalzamento dell'obbligo scolastico fino a 18 anni, una legge quadro nazionale per il diritto allo studio e politiche complessive sull'accesso ai saperi, una maggiore democrazia e partecipazione degli studenti nelle scuole. Insomma fermare il “riordino” della secondaria superiore ormai giunto in dirittura d'arrivo, all'indomani del parere favorevole della commissione Cultura della Camera e a pochi giorni dal termine per l'approvazione del decreto sulla secondaria superiore (la delega scade il 17 ottobre).

A Roma gli studenti delle scuole superiori laziali si sono radunati in Piazza della Repubblica (ventimila per gli organizzatori, qualche migliaia per la Polizia) e hanno dato vita ad una manifestazione allegra e colorata, al ritmo della musica dei 99 Posse e di Piero Pelù. «Siamo qui per chiedere l'abrogazione della Legge Moratti e più investimenti per la scuola pubblica. La scuola privata? Dovrebbe sostentarsi da sola» spiega Alessio, dell'Istituto Neumann.

Tra gli slogan molti risalgono agli anni sessanta «Se non cambierà lotta dura sarà», «Contro la scuola dei padroni, cento, mille occupazioni» mentre molti altri hanno preso di mira il ministro dell'Istruzione Moratti e il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, chiedendo l'immediato ritiro della riforma scolastica, definita dagli organizzatori «una riforma fascista che riporta l'Italia nel passato».

In una mattinata tranquilla, c'è stato qualche momento di tensione quando il corteo ha attraversato via Cavour, dove alcuni ragazzi hanno scritto si muri e porte di abitazioni con bombolette spray. Alla fine comunque gli organizzatori si sono detti soddisfatti: secondo Luigi, della sinistra giovanile, «Quest'anno la mobilitazione è riuscita molto meglio dell'anno scorso, e questa è solo la prima di un autunno che si preannuncia caldo». In una nota, l'Unione degli Studenti chiede all'opposizione di centrosinistra di impegnarsi per l'immediata cancellazione della riforma Moratti, per l'innalzamento dell'obbligo scolastico, per una seria politica di diritto allo studio e di valorizzazione della partecipazione nelle scuole.

Intanto continua anche la mobilitazione degli universitari che hanno occupato diverse facoltà a Roma.

http://www.unita.it/index.asp?SEZIONE_COD=HP&TOPIC_TIPO=&TOPIC_ID=45095

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