4.03.2007

Verso un’energia più pulita: la turbina italiana ''Kobold''

Una fruttuosa settimana di prove nella Galleria del Vento della Fiat di Orbassano permetterà di aumentare l’efficienza energetica della turbina Kobold, brevetto italiano per la produzione dell’energia elettrica dalle correnti marine.

Il sistema, inventato dall’armatore Elio Matacena, presidente della Ponte di Archimede International SpA, è già installato con un prototipo al largo di Ganzirri, sulla sponda siciliana dello Stretto di Messina, dove, per la prima volta al mondo, grazie all’allacciamento alla rete elettrica Enel di Messina, si fornisce energia dal mare ai cittadini, potrà così ottimizzare la previsione di energia prodotta.
La campagna di disseminazione della tecnologia, promossa dall’Unido (United Nations Industrial Development Organization) negli arcipelaghi della Repubblica Popolare Cinese, dell’Indonesia e delle Filippine, per la quale sono già state create due joint ventures operative in Cina ed Indonesia, potrà così puntare su una turbina progettata per sfruttare al meglio le forti correnti oceaniche proprie di quei siti.

Perché le prove nella Galleria del Vento della Fiat? "Le prove di aerodinamica sono preziose per giungere al disegno ideale delle pale ad asse verticale della turbina Kobold", spiega l’ingegner Alberto Moroso, che, insieme ai colleghi Helena Eriksson e Alessandro Corso ha coordinato le prove per la Ponte di Archimede International SpA.

"Tali prove sono servite per ovviare ad un fenomeno resosi evidente per il prototipo installato da 4 anni nello Stretto di Messina: la turbina in funzione non consente di misurare correttamente la velocità della corrente.

Tali misure, invece, sono essenziali per stabilire esattamente il punto di funzionamento della macchina. E la velocità della corrente", prosegue Moroso, "è la vera forza propulsiva che produce elettricità: paragonando due turbine che producono la stessa potenza utile, ma una con una velocità di corrente doppia rispetto alla seconda, si otterrà che la prima avrà un rendimento addirittura otto volte inferiore all’altra. Non possiamo permetterci il lusso di calcoli di rendimento falsati, visto che proponiamo una tecnologia in grado di dare energia a piccole isole ad economia depressa proprio per la carenza di elettricità e per la dipendenza da inquinanti gruppi elettrogeni".

"Grazie alle prove in Galleria del Vento", conclude il tecnico, "con un sofisticato velocimetro laser ad effetto Doppler, abbiamo potuto effettuare prove senza disturbi alla vena fluida, ottenendo misure estremamente precise ed accurate che trasferiremo alla progettazione delle turbine destinate allo sviluppo del Programma Unido".

"Siamo molto grati alla Fiat che ha offerto gratuitamente l’uso della Galleria del Vento", sottolinea a sua volta Elio Matacena, "per effettuare queste fondamentali prove per una tecnologia estremamente innovativa, in grado di produrre energia pulita e rinnovabile".

La Ponte di Archimede International SpA è la prima società al mondo che abbia mai realizzato, anche con l’impiego di propri capitali e con il sostegno di un’importante Agenzia delle Nazioni Unite, un impianto per lo sfruttamento energetico delle correnti marine. Proprio in virtù di tale esperienza, la società ha sentito l’esigenza di fissare uno standard di misura delle prestazioni della turbina che consenta di valutare le performances nel modo più accurato possibile.

"I risultati di queste prove saranno anche utili", rimarca il presidente Matacena, "per tentare di proporre uno standard internazionale sul modo di effettuare misure di efficienza delle differenti macchine attualmente allo studio (anche se la Kobold è l’unica giunta alla fase prototipale, già in funzione e produttiva), sì da ridurre al minimo effetti dovuti al rallentamento della vena fluida e rendere quindi paragonabili in maniera più evidente i risultati di differenti esperimenti"

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