3.25.2007

Scaroni, abbiamo petrolio per altri 70 anni

"Di petrolio nel mondo ce n'e' e anche tanto. Attualmente il nostro pianeta dispone di riserve cosiddette 'certe' per oltre mille miliardi di barili. Queste riserve certe sono piu' di tutto il petrolio che e' stato consumato dall'inizio dell'era petrolifera dalla seconda meta' dell'800 fino a oggi". Lo ha detto l'ad di Eni, Paolo Scaroni, intervenuto a un incontro organizzato a Vicenza dalla Scuola di Cultura Cattolica Mariano Rumor sul tema "Energia: il nostro domani". A queste riserve, ha spiegato ancora, vanno aggiunte quelle "probabili" e quelle "possibili". In totale ci sono sotto terra "almeno altri 5 mila miliardi barili. Di che soddisfare il mondo per i prossimi 70 anni". Scaroni spiega poi che "il prezzo del petrolio ora e' relativamente alto perche' per molti anni e' stato basso, forse perfino troppo basso". "Dal 1986 al 2001 - dichiara - il prezzo medio del greggio e' stato di 18 dollari al barile. Nello stesso arco di tempo, ha subito due veri e propri collassi, nel 1986 e nel 1998, scendendo perfino sotto il 10 dollari". Con questo livello dei prezzi, ha chiarito l'ad di Eni, "i Paesi produttori non avevano ne' l'interesse, ne' i mezzi finanziari per investire nell'esplorazione di nuovi giacimenti e in tutte quelle infrastrutture indispensabili per fare arrivare al consumatore i prodotti raffinati come benzina e gasolio". Dunque il petrolio c'e', ma la capacita' di estrarlo non ha tenuto il passo con la domanda e, "in questa situazione di tensione, e' ovvio che ogni stop alla produzione, come quello causato qualche anno fa dall'uragano Katrina nel Golfo del Messico, produca un'impennata dei prezzi del barile". A cio' va aggiunto che l'impennata viene amplificata dalla speculazione internazionale. Cosi' come bisogna anche considerare, ha proseguito, che "la maggior parte del prezzo dei carburanti in Italia e in Europa e' riconducibile alle tasse". Per abbassare i prezzi, spiega ancora Scaroni, basterebbe che i Paesi industrializzati si guardassero "in casa" adottando misure per "razionalizzare il consumo di energia e ridurre lo spreco". Dobbiamo anche considerare, poi, "che i nostri consumi voraci tengono alto il petrolio per tutti, non solo per noi". Oltre a questo, ridurre i consumi di carburante sarebbe la miglior ricetta per proteggere l'ambiente. "Utilizzando meno petrolio -spiega Scaroni - ridurremmo sensibilmente le emissioni di gas che causano l'effetto serra". Per questo l'Eni si appresta a lanciare una campagna di "informazione-formazione" per incentivare il risparmio energetico. In particolare, "verranno suggeriti 24 comportamenti virtuosi realizzabili a costo nullo o quasi che consentirebbero un abbattimento delle emissioni di CO2 per una quantita' pari al 25% del deficit italiano rispetto all'obiettivo di Kyoto". Per il numero uno dell'Eni "se sapremo modificare il nostro comportamento individuale in modo razionale, arriveremo al tempo in cui il petrolio potra' non essere piu' la fonte energetica primaria perche' sara' rimpiazzato da altre risorse. E anche le compagnie petrolifere, quelle che vedono nel cambiamento un'opportunita' per crescere e innovare, potranno soddisfare i fabbisogni energetici del nostro pianeta in modo equilibrato e sostenibile, continuando a creare valore per i loro azionisti". Si tratta di un terreno su cui "Eni vuole essere in prima linea. Lo vogliamo - ha detto Scaroni - per ragioni di efficacia economica, ma anche per la responsabilita' che portiamo di fronte a coloro che verranno dopo di noi. Questa e' la nostra sfida per il futuro". (AGI) - Vicenza, 25 marzo

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