6.30.2006

Fine della moratoria sull'eolico in Puglia!

Da domani 1° luglio in Puglia si potrà tornare a costruire centrali eoliche, pubblicato sul BURP il regolamento.

Spero che non sarà un fiorire di questi enormi fiori metallici a 3 petali.
Partiamo dal fatto che in Puglia sembra esserci un surplus di produzione di energia elettrica. Che a dirla tutta per una regione che intende crescere non mi sembra affatto male avere già a disposizione l'energia necessaria per implementare qualsiasi tipo di attività, attività delle più varie dall'industria del turismo a quella del terziario e all'agricoltura.

La domanda che mi faccio è: ma se c'è già un surplus di energia prodotta o producibile perchè installarne dell'altra?

Vi segnalo un articolo interessante: Surprais! Secondo Italia Nostra, anche Cosa Nostra s’interessa all’energia eolica.

Perchè i pugliesi sembrano immuni alla sindrome da Nimby e BANANA?

6.25.2006

Buoni motivi

No a Calderoli e alle sue porcate, l'ultima delle quali è stata la proposta di sospendere lo scrutinio per la partita della nazionale (e perché non sospendere anche i diritti umani e la lingua italiana, che tanto alla Lega non servono?). NO a Gasparri, che ha portato in Rai quel bel clima da caserma adatto a nobiluomini come Vittorio Emanuele. Uno che, nato ricco sfondato, come mestiere ha scelto i traffici più ignobili, dal gioco d'azzardo, allo sfruttamento delle donne. (Domanda: e se anziché principe, fosse nato nullatenente, avrebbe fatto il killer della mafia, o si sarebbe accontentato, come suo nonno, di consegnare al boia gli ebrei?). NO a Gianfranco Fini, che per farsi sdoganare da Berlusconi ha svenduto la nazione alla secessione e si è ritrovato con un pugno di mosche (anzi di maiali). NO a Berlusconi, che ha scambiato lo schifo delle leggi ad personam con lo schifo della devolution. E NO a Casini che, da buon moderato, ha taciuto e acconsentito a tutto, senza neppure spettinarsi il ciuffo.

di Maria Novella Oppo

6.15.2006

Ecomafia, tre crimini l´ora contro la natura. L´illegalità si sposta al nord

Tre crimini l´ora vengono compiuti ai danni dell´ambiente per un business di 22,4 miliardi di euro. Questi i dati allarmanti della criminalità ambientale secondo «Ecomafia 2006» l´annuale rapporto di Legambiente sull´illegalità ambientale in relazione alla criminalità organizzata in Italia presentato giovedì a Roma.

Sotto accusa i traffici di rifiuti, che in Italia crescono del 16,5 % rispetto al 2004. In tutto circa venti tonnellate di spazzatura speciale sparita nel nulla. A causarne la sparizione i traffici illeciti che si stendono ormai ben oltre i confini delle regioni a tradizionale presenza mafiosa come Puglia e Campania. Il network della criminalità ambientale, infatti, dilaga verso il nord dove il primato della «spazzatura-connection» va al Veneto che si aggiudica così il terzo posto con quasi 400 infrazioni ambientali. Segue stabile al quarto posto la Sicilia. A preoccupare sono dunque le regioni settentrionali fin ora poco interessate a questo tipo di crimini che invece sembrano dilagare anche in Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige. «Ora - ha detto il ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio - è il momento di inserire i delitti ambientali nel codice penale . L'utilizzo in modo indiscriminato dell'ambiente è un vero e proprio attentato al territorio, bisogna aiutare le forze dell'ordine ad avere un miglior coordinamento ma anche premiare gli imprenditori e gli enti locali più efficienti».

L´ecomafia, secondo l´analisi di Legambiente non risparmia i traffici internazionali, di nascita recente ma sempre più consolidati. Dall´Italia i rifiuti continuano a viaggiare verso i Paesi dell´Africa come Nigeria, Senegal e Ghana. Ma la Mecca indiscussa dei traffici internazionali di spazzatura rimane la Cina che conferma il suo ruolo di «discarica globale» di rifiuti elettronici. Gli ultimi dati dell´Ue, infatti, stimano un traffico di 11 milioni di tonnellate annue di tecno-spazzatura che arriva sulle coste cinesi da tutto il mondo, Usa e Giappone in testa. «Ormai le ecomafie e la criminalità ambientale puntano ad insediarsi in tutta Italia, ha detto il presidente di Legambiente Roberto della Seta, e a svolgere un ruolo fondamentale nei traffici internazionali».

Non allarma invece l´abusivismo edilizio in calo rispetto alle stime del 2004. Lo spegnersi dell´effetto condono ha risparmiato all´Italia un quarto delle case illegali. Resta comunque alta la percentuale degli abusi, inaccettabile per un Paese civile come si legge nel rapporto. La situazione resta preoccupante soprattutto nelle regioni meridionali a forte presenza mafiosa. Oltre un miliardo di euro il valore degli immobili sequestrati in tutto il territorio nazionale. «Bisogna dare alle forze dell´ordine più risorse, più uomini e più mezzi per potenziare le attività di controllo sull´ecomafia» ha concluso il presidente di Legambiente.

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